Succo di mela, cosa ne sappiamo?

C’è un detto inglese che dice “An apple a day, keeps the doctor away”.

Gli effetti proverbiali del succo di mela, e delle mele in generale, sulla salute sono noti da tempo: hanno proprietà antiossidanti e favoriscono la motilità intestinale, combattono l’invecchiamento della pelle e soprattutto sono amiche della salute cardiovascolare, contribuendo grazie ai flavonoidi in essa contenuti, a tenere sotto controllo il colesterolo LDL, responsabile di malattie cardiovascolari, e ad innalzare i livelli di quello HDL,, che ha invece proprietà protettive.

Succo di mela: dall’università di Oxford

L’ennesimo studio sui poteri prodigiosi della mela è stato promosso dagli scienziati dell’Università di Oxford e sostiene che tra infarti e ictus si potrebbero evitare ben 8.500 morti l’anno grazie a questo frutto quasi magico.

La novità non sta nel sostenere che le mele facciano bene, ma nel fatto che qualcuno si sia messo a contarne i benefici in termini di decessi evitati, paragonando l’effetto sulla salute cardiovascolare di una dieta che ne contenga almeno una al giorno a quello dell’assunzione di farmaci.

I noti benefici del frutto si possono ottenere anche dal consumo giornaliero di un bicchiere di mele appena spremute: il succo di mela infatti è anch’esso ricco di antiossidanti che aiutano l’organismo a combattere i problemi di salute (secondo uno studio condotto nel 2008, su animali di laboratorio, l’estratto di mele sembrerebbe inoltre prevenire il cancro della pelle, il tumore mammario e il cancro al colon).

Occorre comunque ricordare che uno studio americano, pubblicato nel 2002, ha evidenziato che gli antiossidanti presenti nel succo di mela si trovano in concentrazioni più basse rispetto a quelli trovati nella frutta fresca.

Succo di mela: il ruolo della fexofenadina

succo di mela

E’ però necessario sapere che la farmacocinetica di alcuni farmaci può essere modificata, sia a livello della concentrazione ematica del farmaco sia a livello della sua eliminazione dall’organismo, a causa di interazioni con numerosi prodotti naturali (come ad es. i succhi di frutta) con gli OATPs (polipeptidi trasportatori di anioni organici).

Gli OATPs sono proteine di trasporto transmembrana presenti nei principali organi coinvolti nell’assorbimento, nel metabolismo e nell’escrezione di farmaci, come l’intestino tenue, il fegato ed il rene.

Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Eur J Clin Pharmacol., suggerisce che il trasportatore transmembrana OATP2B1 (sottofamiglia degli OATPs) svolge un importante ruolo nell’assorbimento intestinale selettivo della fexofenadina (farmaco antistaminico) e che una singola somministrazione di succo di mela è sufficiente ad inibire il trasporto intestinale mediato da tale trasportatore, riducendo pertanto l’effetto terapeutico del farmaco.

E’ comunque sempre consigliato assumere i farmaci orali con la sola acqua ed evitarne l’assunzione con bibite, latte e succhi, al fine di non alterare l’efficacia della terapia o, ancor peggio, incorrere in possibili effetti collaterali.